MUT E
PENSHENABU
PROGETTO
La dea Mut, il cui nome significa “madre”, veniva tradizionalmente rappresentata con le sembianze di una donna con un copricapo a forma di avvoltoio, sormontato dalla doppia corona dell’Alto e del Basso Egitto.
Il dedicante Penshenabu è ritratto nell’atto di offrire un altare sormontato da una testa d’ariete al dio Amon-Ra. Sulla spalla destra ha tatuata un’immagine di Amon e su quella sinistra la regina divinizzata Ahmose Nefertari, patrona di Deir el-Medina. L’iscrizione posta alla base della statua colloca Penshenabu durante il regno di Ramesse II (1279-1213 a.C.).
L’operazione di restauro ha comportato la pulizia complessiva di entrambi i reperti e il ripristino della pellicola pittorica in via di disfacimento.
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